Collare o pettorina? Una scelta che può fare la differenza
Negli ultimi anni, il mondo dell’educazione cinofila si è diviso su una questione apparentemente semplice ma fondamentale: è meglio utilizzare un collare tradizionale (o peggio, a strangolo) oppure una pettorina per portare a spasso il nostro amico a quattro zampe? La risposta, supportata da decenni di ricerca scientifica e veterinaria, è più semplice di quanto si possa immaginare.
Come funziona un collare a strangolo?
Prima di analizzare gli studi, è importante comprendere il meccanismo d’azione di questo strumento. Il collare a strangolo funziona attraverso la pressione: quando si strattona il guinzaglio, il cappio si stringe attorno al collo, limitando il passaggio dell’aria e causando disagio o dolore. Serve davvero arrivare a tanto per ottenere la collaborazione del nostro cane?
I rischi per la salute del cane
Gli studi hanno identificato una serie di problemi di salute direttamente collegati all’uso del collare, specialmente quello a strangolo (o scorrimento):
problemi respiratori e circolatori: lesioni ai vasi sanguigni dell’occhio, danni a trachea ed esofago, aumento della pressione intraoculare, sindrome di Horner (disturbi agli occhi e paresi facciale).
danni neurologici e strutturali: traumatismi della colonna cervicale, paralisi temporanea delle zampe anteriori, paralisi del nervo laringeo, atassia degli arti posteriori, fratture dell’osso ioide.
effetti comportamentali: aumento di paura e ansia, stress cronico, possibile incremento dell’aggressività, deterioramento del rapporto cane-proprietario.
Le evidenze scientifiche
La verità è che non serve uno studio per capire che dolore e paura non dovrebbero essere strumenti educativi. Ma siccome gli studi ci sono, e sono anche tanti, vale la pena prenderli in considerazione.
Il primo grande studio sui danni causati dai collari è stato condotto da Anders Hallgren, che ha esaminato 400 cani apparentemente sani. I risultati sono stati sorprendenti:
il 63% dei cani presentava qualche forma di dorsopatia;
il 91% dei cani strattonati o abituati a tirare al guinzaglio mostrava danni alla colonna cervicale;
spesso questi problemi fisici erano accompagnati da disturbi comportamentali.
Il veterinario norvegese Are Thoresen ha seguito circa 350 cani con problemi al collo nel suo ambulatorio, scoprendo che:
il 78% presentava vere e proprie lesioni;
il 98% indossava abitualmente un collare;
nessuno aveva mai utilizzato una pettorina.
Una ricerca pubblicata su Veterinary Record ha utilizzato un approccio scientifico rigoroso per misurare gli effetti della pressione sul collo canino. I ricercatori hanno creato un modello utilizzando un tubo di plastica di 31 cm di circonferenza, equivalente alle dimensioni del collo di un cane di taglia medio-grande. Un sensore di pressione ha misurato con precisione le forze applicate da ogni collare sia al centro che ai lati.
I risultati sono stati inequivocabili: tutti i collari testati – dal semplice collare di pelle a quello imbottito, fino a quello a scorrimento – hanno mostrato il potenziale di causare danni, anche con pressioni minime equivalenti a un leggero tirare.
Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda la termoregolazione: poiché i cani dissipano il calore attraverso l’ansimazione, la pressione sulla trachea può compromettere non solo la respirazione, ma anche la capacità di regolare la temperatura corporea, specialmente durante il clima caldo.
Come ha dichiarato la Dr.ssa Anne Carter, prima autrice dello studio:
“Per un cane che tira, non esiste un buon collare. Dovrebbe essere utilizzato solo per attaccare la medaglietta e non per contenere o controllare l'animale”.
Questi risultati assumono particolare rilevanza considerando che il tirare al guinzaglio rappresenta il problema comportamentale più comune segnalato dai proprietari di cani. Il PDSA’s 2019 PAW Report rivela che il 24% dei proprietari vorrebbe risolvere questo problema nel proprio cane, mentre studi sui cani adottati dai canili confermano che è la criticità più frequentemente segnalata dalle nuove famiglie.
Il collare, poi, se posizionato appena dietro alle orecchie, provoca con estrema facilità la frattura dell’osso ioide. I più pericolosi sono i collari a strozzo e i collari sottili, in quanto possono esercitare una forte pressione sul collo del cane.
Ecco un caso clinico riportato da Judy Kody Paulsen (2001):
“Un greyhound di quattro anni viene portato d’urgenza dal veterinario con difficoltà di respirazione e di deglutizione. L’uso improprio del collare a strangolo ha fratturato l’osso ioide. Il trauma ha causato sanguinamento, con conseguente difficoltà di respirazione e di deglutizione. Il trauma è stato causato da un addestratore professionista. L’addestratore stava dimostrando come ottenere attenzione e rispetto dal greyhound.”
Anita Lundin, massoterapista svedese specializzata in terapia cranio-sacrale e bioenergetica, invece, ci mette in guardia contro gli effetti lesivi sui nervi, in particolare a tre nervi cranici (IX – glossofaringeo, X – vago, XI accessorio) che attraverso il forame giugulare a livello basicranio si portano in basso e in avanti decorrendo lungo gli spazi laterali del collo. Anche il nervo trigemino – nervo a decorso alquanto superficiale così chiamato in quanto si dirama in tre branche sul muso del cane – può causare forte dolore quando l’ipertono dei muscoli limitrofi ne causa la compressione.
Ciò è confermato da Rose Smith (2005):
“Proprietari che vengono istruiti in modo improprio, possono causare gravi danni usando un collare a strangolo. Strattonare causa una tremenda contrattura muscolare nell’area cervicale, che a sua volta può causare una sublussazione cervicale, problemi ai dischi e altri problemi al collo.”
Infine, la testimonianza del veterinario Robin Walker:
“In trent’anni di pratica (inclusi 22 come veterinario responsabile di una sezione della polizia), ho visto gravi danni al collo, svenimenti, momentanee paresi alle zampe anteriori, atassia alle zampe posteriori causate da un uso intenso del collare a strangolo. Quando la pratica di strattonare il cane di lato con una forza tale da sollevare le zampe anteriori da terra per mezzo o un metro verso il conduttore ha iniziato a essere popolare negli anni Settanta, la risultante condizione di dolore era conosciuta come Woodhouse neck. Alcuni di questi casi manifestavano disallineamento delle vertebre cervicali nelle radiografie. I miei colleghi oftalmologi hanno precise opinioni riguardo la compressione del collo, la pressione intraoculare e i disturbi e i danni al nervo simpatetico cervicale, che produce la Horners Syndrome. Io stesso ho visto casi in cui gli occhi erano gonfi con emorragia alla sclera e un elevato numero di cani temporaneamente afoni.”
Il mito dello “scrollamento materno”
Uno degli argomenti più utilizzati dai sostenitori del collare a strangolo è che imiterebbe il comportamento della madre che “educa” i cuccioli prendendoli per la collottola.
Lo approfondisce Karen L. Overall nel capitolo “Studio sui danni causati dagli strattoni al guinzaglio e dal tirare con il collare a strangolo, contenuto in “Clinica Comportamentale del Cane e del Gatto” (2001):
“Imitazione dei comportamenti tipici della specie. La gente spesso si impone di tirare con il collare a strangolo o di scrollare il cane prendendolo per la collottola, insistendo che è ciò che i cani fanno agli altri cani. Sebbene il gioco e la comunicazione intraspecifica spesso contemplino i morsi e le prese alle spalle e al collo, questi comportamenti non sono analoghi a quelli utilizzati dalle persone. [...] In un’indagine sui comportamenti madre-cucciolo nelle cucciolate, su 190 allevatori, il 97,2% non ha mai assistito allo scrollamento della collottola da parte della madre nei confronti del cucciolo (Hallgren 1990). In migliaia di casi di osservazione di varie forme di aggressività verificatesi naturalmente, si è notato che lo scrollamento per la collottola è raro e insolito (Schulder & Netto, 1991). I collari a cavezza guidano la testa senza pericolo, mentre nel contempo danno i segnali canini del controllo (per es. manipolazione della bocca e lieve pressione sulle vertebre rostrali). Le correzioni più efficaci sono quelle che sfruttano il repertorio comportamentale intrinseco alla specie considerata e la violenza raramente risponde a questi criteri.”
La scelta giusta per il benessere del tuo cane
Tutti i dati, le esperienze cliniche e le evidenze scientifiche parlano chiaro: l’utilizzo del collare, specialmente quello a strangolo, comporta rischi significativi per la salute fisica e psicologica del cane, mentre la pettorina rappresenta un’alternativa sicura ed efficace (al momento non esistono studi sugli eventuali danni provocati dalla pettorina).
La scelta non è solo tra due strumenti, ma tra due filosofie educative: una basata sul dolore e l’intimidazione, l’altra sul rispetto e la comprensione.